Gabriele Petrone

Catalogna

Catalogna

Quanto sta accadendo in Catalogna è il frutto di gravissimi errori commessi sia dal governo di centrodestra di Madrid sia da parte della Generalitat di Barcellona.

La destra spagnola, anche dopo l’affermazione della democrazia seguita agli anni bui del franchismo, ha sempre osteggiato le spinte autonomiste delle diverse parti della Spagna, Paesi Baschi e Catalogna innanzitutto.

Diciamo che la destra spagnola ha fatto della lotta all’autonomismo, che è il frutto del pluralismo etnico, linguistico e culturale che ha sempre caratterizzato la penisola iberica, un tratto identitario.
Al contrario la sinistra spagnola, sia quella socialista che di origine comunista, pur essendo anch’esse centraliste, hanno sempre avuto una visione favorevole al riconoscimento di questa diversità e alla concessione di ampi spazi di autonomia.

Non è un caso che catalani e baschi, pur essendo ostili al centralismo madrileno, si schierarono compattamente a difesa della Repubblica Spagnola nella guerra civile contro i “nacionales” di Franco nel 1936-1939 e rimasero all’opposizione della dittatura con molti perseguitati e vittime. Addirittura il nazionalismo basco continuò con azioni terroristiche anche nei primi decenni dopo il ritorno della democrazia. Continua a leggere

Non dimenticare le vittime del rogo di Corso Telesio

Messa per le vittime del rogo di Corso Telesio

Questa sera ho ascoltato l’omelia di Mons. Nolè in suffragio delle tre vittime del rogo di corso Telesio. Devo dire, da laico, che il Vescovo ha saputo trovare le parole giuste su quella che rappresenta una delle più terribili tragedie della recente storia di Cosenza. Un richiamo alla responsabilità collettiva verso il grande pianeta del disagio sociale e non solo in questa città. Un richiamo ad essere comunità affinché nel futuro non si debbano piangere altri morti. Per quanto mi riguarda aggiungo soltanto che non dimenticare quanto è accaduto in quel drammatico pomeriggio del 18 agosto e sostenere chi è chiamato ad accertare responsabilità dirette e indirette devono costituire il primo dovere di ogni cittadino di questa comunità.

Perché comunismo e fascismo non sono la stessa cosa

Altan

Mettere sullo stesso piano comunismo e fascismo è una sciocchezza storiografica grande quanto una casa. Non l’hanno mai fatto neppure gli storici più conservatori e teneri con il fascismo, soprattutto in Italia. Perché mentre il fascismo basava la sua ideologia su una concezione gerarchica e al massimo corporativa della società e negava alle radici i principi di libertà ed eguaglianza che sono alla base della democrazia moderna, il comunismo nasceva con l’intento di affermare la liberazione totale dell’uomo dalla più profonda delle diseguaglianze, quella economica. Si può tranquillamente affermare che gli esiti delle grandi ideologie del Novecento furono entrambi tragici. Ma le premesse erano opposte. Io aggiungo che, per quanto riguarda il comunismo che si è storicamente realizzato le colpe furono anche maggiori, perché ha tradito quella grande speranza di liberazione che ha guidato le masse di tutto il mondo. Ed è stata la consapevolezza di quel tradimento a guidare i processi di trasformazione della maggioranza della sinistra in Italia e nel mondo. Ma la differenza, se non vogliamo dire cretinate, c’è e resta profonda.

Addio bel figlio della commedia italiana…

Gastone Moschin, alias il Melandri, in una scena del film "Amici Miei"

Gastone Moschin, alias il Melandri, in una scena del film “Amici Miei”

In ricordo di Gastone Moschin
“Bella figlia dell’amore,
Schiavo son dei vezzi tuoi,
Con un detto, un detto sol tu puoi
Le mie pene, le mie pene consolar…”.
Addio al Melandri, addio al grande Gastone Moschin, ultimo dei grandi della commedia all’italiana, una cosa seria e colta, capace di citare il “Rigoletto” di Verdi e farlo capire a tutti…
Oggi ? Lasciamo perdere…

A Paola presentazione del libro “Le città perdute” di Maria Luisa De Ciancio

Le città perdute

Prefazione

Non posso non confessare due difficoltà nell’accingermi a scrivere questa breve nota di prefazione alla raccolta di poesie di Maria Luisa De Ciancio.

La prima è costituita dalla grande amicizia che mi lega all’autrice, collega insegnante in questo difficile mondo della nostra scuola, personalità ricca, le cui doti umane ho avuto modo di apprezzare negli ultimi anni. Scrivere delle fatiche letterarie di persone amiche è sempre operazione complessa, perché si rischia di essere condizionati da quelle corrispondenze sentimentali che appunto l’amicizia porta con sé.

La seconda è la mia incompetenza nel giudicare la poesia, essendone io solo un lettore, tra l’altro afflitto da una serie di pregiudizi “classicisti” che non mi hanno mai fatto frequentare le tendenze più moderne e avanzate che si sono affermate negli anni più recenti.

Tuttavia io credo che la poesia sia materia che deve essere soprattutto “sentita” più che letta, per cui le due difficoltà sopra descritte ho potuto declinarle sotto forma di testimonianza di sensazioni e, appunto, di sentimenti. Continua a leggere

Meglio sperare…

Speranza

Aveva ragione Nelson Mandela, oggi citato da Obama, nessuno nasce odiando. L’odio, come l’amore si apprendono. Ma mentre imparare ad odiare è più semplice, imparare ad amare è più difficile, perché spesso l’amore, checché se ne pensi, è soprattutto un atto razionale. Ma proprio per questo la ricerca della felicità è più semplice con l’amore che con l’odio. Perché chi odia è un rassegnato, chi ama assapora per tutta la vita il frutto meraviglioso della speranza. La lotta per la speranza è lotta per la felicità. “Fiat iustitia ne pereat mundus”.

PS: Dedicato a tutti coloro che pensano che l’immigrazione sia solo un problema.

La prossima volta sarà colpa dei Visigoti !

Visigoti

Vabbè, rassegniamoci. Aspettarsi assunzioni di responsabilità da parte della Amministrazione Occhiuto rispetto a quanto sta succedendo nel Centro Storico di Cosenza è diventato esercizio inutile.
Nel suo ultimo post su Facebook il Sindaco si pone, novello Napoleone manzoniano, a cavallo di due secoli per raccontare le responsabilità di coloro che lo hanno preceduto.

La volta scorsa ci aveva illustrato la singolare tesi degli “abusivismi del ’600″ per giustificare l’abbattimento di alcuni palazzi che la Sovrintendenza aveva bloccato.
D’altro canto il Sindaco va anche compreso: non può ricorrere che “alla lunga durata” per far dimenticare che ormai è sindaco da sei anni e che proprio negli ultimi anni la situazione di degrado del Centro storico si è aggravata.

Ci sarebbe da sorridere se non fosse per la circostanza che il Centro storico continua a crollare, che si susseguono incendi dovuti al fatto che alcuni nuovi residenti di cui il Comune continua a non avere neppure un anagrafe, hanno il vezzo di cucinare sui pavimenti di case vetuste e pericolanti come facevano all’aperto nell’ex campo Rom di Vaglio Lise, o allacciarsi abusivamente e con grande pericolo per l’incolumità pubblica, alla rete elettrica.

No, il sindaco preferisce la retorica del noi e loro, prendersela persino con i comitati di cittadini colpevoli di porre problemi oltre che con l’opposizione consiliare brutta, sporca e cattiva colpevole di non capire le “magnifiche sorti e progressive” della sua amministrazione.
Preferisce l’elencazione di opere e progetti, alcuni neanche farina del suo sacco, e a prefigurare una rinascita futura contraddetta continuamente dai crolli del quotidiano. Continua a leggere

Centro Storico: Il Sindaco la smetta con le pantomine

Crolli nel Centro storico di Cosenza

Crolli nel Centro storico di Cosenza

Documento dei Segretari di Circolo del PD di Cosenza, del Gruppo Consiliare PD e del Comitato PD sul PSC di Cosenza.

Se il Sindaco di Cosenza non ci avesse già abituato a certa megalomania sarebbe davvero incredibile.

La lettera che Mario Occhiuto ha indirizzato al Ministro Dario Franceschini, sostanzialmente, chiede ad un Ministro della Repubblica una deroga alle leggi della Repubblica ! Come se un Ministro potesse essere al di sopra della legge.

La tutela dei beni storici, architettonici e ambientali, lo ricordiamo, è infatti regolata dalla legge, così come la gestione delle emergenze e  la difesa dell’incolumità dei cittadini.

Un Sindaco che ha ormai compiuto il suo sesto anno di amministrazione dovrebbe saperlo e, soprattutto, dovrebbe avere chiare le sue responsabilità rispetto a ciò che nel Centro Storico non è stato fatto e che è la causa diretta dell’aggravamento strutturale degli ultimi anni.

I crolli sono anche il frutto della rinuncia alla manutenzione ordinaria e straordinaria, del disinteresse e dell’abbandono di ogni idea e prospettiva strategica da parte dell’amministrazione comunale. È nota a tutti la perdita dei finanziamenti destinati specificamente ai centri storici dove Cosenza è stata superata da città con emergenze molto meno evidenti ! Continua a leggere

Razzismo: la forma più grave di cecità sociale

Il razzismo cieco

Diciamoci la verità: il razzismo è la forma più grave di cecità sociale. Il razzismo è quella cosa che dice ai bianchi poveri: non vi preoccupate, sarete sempre migliori di un nero, di un immigrato, di un emarginato. È la formula più subdola di dominio sociale perché nel trovare un capro espiatorio distrugge l’autocoscienza sociale, così che il povero invece di lottare contro la povertà se la prende con quelli più poveri di lui.

In piazza per il #Cosenzapride

Cosenzapride

Oggi sarò in piazza per il Cosenzapride insieme alla delegazione del PD ed ai compagni del GD. Confesso che mi sento come il Gandhi-Pozzetto della “Patata Bollente”… Spiegatelo a chi non riesce a vincere mai i propri pregiudizi e finisce per vivere sempre nella camera oscura delle ipocrisie…

RASSEGNA FOTOGRAFICA

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