Archivi del mese: gennaio 2017

Don Saverio Spadafora, il prete…

Don Saverio Spadafora

Per molti di noi, cresciuti nel quartiere grande di Santa Teresa a Cosenza, Don Saverio non è stato solo un prete, ma il prete.

Burbero e affettuoso insieme, parroco e insegnante di religione, lo ricordo con la veste, quella abbottonata fino ai piedi e il suo sorriso unito ad un vocione profondo e severo.
Sì perché don Saverio era un prete vero, di quelli alla Don Camillo, pastore di anime e guida di giovani.
Chi si rapportava con lui aveva sempre e comunque la certezza di trovarsi di fronte ad una persona autentica.
È stato il prete del mio catechismo e della mia prima comunione e poi del battesimo, della comunione e della cresima dei miei figli.

Lo avevo ritrovato proprio quando ero tornato nel quartiere dopo sposato. Sapeva che ero diventato comunista seguendo poi tutta la trafila dei vari partiti di sinistra e mi fece tante garbate e affettuose domande.
Sapevo che non l’aveva mai pensata come me ma mi rispettava come aveva rispettato mille altri prima di me.

Tutti, comunque, siamo passati dalla sua chiesa, dal suo oratorio, dal suo campetto di calcio.
Non riesco a non pensare a lui quando rifletto sulla funzione sociale della Chiesa e sul grande ruolo che ha sempre svolto in Italia.

Per questo mancherai a tutti, caro Don Saverio.

Giorno della Memoria 2017

IIS Paola IIS Paola 2Giorno della Memoria 2017

 

Intervento a Paola presso IIS “Pizzini-Pisani” di Gabriele Petrone (Bozza dell’intervento)

Perché le persecuzioni ?

Come tutte le ricorrenze “istituzionali” anche quella del Giorno della Memoria corre il rischio di cadere nella retorica.

Io credo che questo rischio si possa evitare se ci si pone una semplice domanda: Perché ? Come è stato possibile che degli uomini “civilizzati”, figli di una delle nazioni più evolute e colte del mondo, abbiano potuto concepire e poi realizzare un orrore tanto grande ?

La risposta a queste domande è più semplice di quanto si possa pensare e sono insite nelle cause stesse delle persecuzioni.

La persecuzione è, infatti, un comportamento umano abbastanza comune.

Ad esempio, quello che noi definiamo “bullismo” altro non è che una forma di micro persecuzione ma non per questo meno odiosa e pericolosa.

La persecuzione nasce da pregiudizi e preconcetti che trovano la loro ragione di essere nella diffidenza, che a sua volta genera paure immotivate verso tutto ciò che appare diverso o poco comprensibile.

Si può provare diffidenza nei confronti del proprio compagno di scuola che si comporta in maniera “strana” o è portatore di una qualsiasi forma di diversità che non lo rende omologabile con il resto del gruppo.

Lo stesso meccanismo funziona, in maniera macro, a livello di società, di popoli, di nazioni.

La persecuzione, dunque, non è un fenomeno straordinario nella storia umana ma, invece, drammaticamente ordinario.

Esempi li troviamo nella lunga tradizione delle persecuzioni antisemite in Europa, in quelle ai danni di particolari gruppi sociali come le donne (la caccia alle streghe), gli omosessuali, i portatori di dissenso religioso (gli eretici), ecc..

Esse assumono dimensioni di massa quando si legano a grandi interessi economici e politici. Continua a leggere

La post verità del sindaco Occhiuto

Mancanza d'acqua

Siamo al paradosso più totale. Davvero la costruzione della post verità. Nei decenni passati gli amministratori di Cosenza sono stati messi letteralmente in croce dai cittadini per la mancanza di acqua anche quando la colpa non era loro per l’evidente rottura dell’Abatemarco. Si stava zitti e si lavorava per risolvere i problemi e riportare l’acqua nei rubinetti. Oggi che l’acqua arriva a Cosenza in maniera regolare e più abbondante che in passato ma si perde per colpa di una rete idrica abbandonata senza praticamente manutenzione da sei anni la colpa è della Regione. Come nei giorni scorsi in cui si postavano le foto di Piazza Bilotti diventate piste da sci e gli anziani non potevano uscire di casa perché i marciapiedi erano ghiacciati. Basta mistificazioni sindaco Occhiuto, amministri questa città invece di giocare con i social e con i fake che gli dicono solo quanto è bravo e bello.

 

Ciao compagno Giampaolo Fragale…

Giampaolo Fragale e le due figlie

Ciao Giampaolo…

Sapevo che eri ammalato e non ho avuto il coraggio di venirti a trovare…sono imperdonabile amico mio.
Mi vengono in mente le tante giornate di comune militanza passate insieme, le risate, il calore di una amicizia antica, il tuo orgoglio di appartenenza alla sinistra, il rigore e la passione quando hai ricoperto la carica di consigliere comunale del PCI a Cosenza e nella tua professione di medico.
Ma resterà impressa a tutti coloro che ti hanno conosciuto anche il tuo essere un marito affettuoso, un padre tenero di due splendide figlie, un amico sincero per tanti, per tutti.
Mi mancherai compagno Giampaolo Fragale…un grande abbraccio

Vorrei un anno nuovo e più bello “senza saperne altro avanti”.

Venditore di almanacchi

Buon 2017 a tutti

“(…) Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?
Venditore. Appunto.

Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? Continua a leggere

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