Lucio Presta

Il bello sta arrivando…

La Grande Bellezza

Non sarò candidato alle prossime elezioni comunali.

Con Carlo Guccione abbiamo valutato che il mio impegno in questa campagna elettorale assai difficile possa esplicarsi in altre forme e con ruoli diversi e non meno impegnativi di quelli di una candidatura al consiglio comunale. Del resto la mia candidatura, che aveva caratteristiche squisitamente politiche, era stata pensata a supporto di un candidato sindaco puramente civico come Lucio Presta.

Con Carlo Guccione, che la politica la mastica da quando era ragazzo, la mia presenza in lista appariva pleonastica.

Noi del PD siamo fatti così: le candidature hanno senso se esprimono una politica o comunque una rappresentanza di interessi più ampi di quelli del privato e non sono semplicemente il modo per confermare il voto di qualche cliente che si teme di poter perdere (nulla è più labile della clientela).

Con Carlo Guccione in questa campagna elettorale ci divertiremo. Il re è sempre più nudo e lo stesso schieramento delle sue truppe ne dimostra il grande senso di insicurezza così come le balbettanti e vittimistiche reazioni ad alcune inchieste giornalistiche corredate da documenti e articoli di legge. Stia certo: ‪#‎ilbellostaarrivando

Ritiro di Presta va rispettato

Lucio Presta

Lucio Presta si è ritirato per gravi motivi personali che farebbero tremare le vene ai polsi a tutti. Ma il progetto politico che aveva messo in campo insieme al Centrosinistra ed ad una vasta alleanza civica contro chi, in questi anni ha letteralmente occupato il Comune con interessi particolari se non addirittura privati, resta in campo. Noi lo porteremo avanti alla faccia degli sciacalli e degli avvelenatori di pozzi che continuano ad imperversare anche in queste ore. ‪#‎andiamoavanti

Agi del 28 aprile 2016

Per Cosenza utilizziamo i nostri “gioielli di famiglia”

Cultura

La proposta di affidare a Vittorio Sgarbi l’assessorato alla Cultura trasuda di provincialismo subalterno ed anche un tantino straccione.

Evidentemente Mario Occhiuto ritiene che i cosentini abbiamo l’anello al naso e si lascino abbindolare da annunci ad effetto o che non conoscano la storia politica ed amministrativa di Vittorio Sgarbi che da anni percorre in lungo e in largo lo Stivale come candidato ed amministratore di comuni i cui cittadini, da San Severino Marche a Salemi (dove l’amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) sono ancora traumatizzati per i disastri da lui prodotti.

E’ da almeno un ventennio poi che ascoltiamo le chiacchiere e le esternazioni di Vittorio Sgarbi sul Centro storico di Cosenza.

Insomma, se è Sgarbi la soluzione che il centrodestra cosentino e Mario Occhiuto intendono offrire per recuperare l’identità culturale di Cosenza siamo davvero alla frutta.

Il rilancio e la valorizzazione della vocazione culturale di Cosenza, il recupero e l’implementazione di politiche di sviluppo del suo Centro storico sono, invece, questioni assai più serie ed importanti per poter essere affidate ad un ormai attempato frequentatore di talk show.

Cosenza ha bisogno di sprovincializzarsi: è arrivato il momento di ritrovare quella dimensione profondamente progressiva e illuminata che, partendo da una “cosentinità” orgogliosamente rivendicata e autenticamente vissuta, sia in grado di proiettarsi in una dimensione più ampia, nazionale ed europea. Continua a leggere

A Cosenza è necessario ricostruire il senso di una comunità…

Il Dispaccio foto

Intervista su Il Dispaccio.it di Francesca Gabriele

A Cosenza più di tutto occorre ricostruire il senso di una comunità che è andato progressivamente perdendosi, che non significa coltivare il vezzo un po’ snob di parlare in dialetto, ma interrogarsi sul ruolo e sulla funzione che Cosenza deve avere rispetto alla Calabria, al Mezzogiorno, all’Italia e persino rispetto al Mediterraneo e all’Europa. I cosentini sono stati questo nel corso dei secoli, i più europei dei calabresi, i più internazionalisti del Mezzogiorno, quelli capaci di guardare a ciò che si agita nel “mondo grande e terribile”. Noi siamo la città di Telesio, di Salfi solo per fare due nomi, gente che elaborava idee che hanno cambiato l’Europa e il mondo. Il Comune di Cosenza nei primi anni dell’Unità d’Italia votava mozioni per l’abolizione della pena di morte partecipando ad un dibattito internazionale promosso da Victor Hugo e Alexandre Dumas che a Cosenza ha anche abitato scrivendo uno dei suoi racconti. Eppure a Dumas non abbiamo dedicato nessuna via, nessuna piazza, nessun museo. Ecco, io credo che Cosenza debba ritrovare questo orgoglio del suo essere una grande città produttrice di cultura. Che è altra cosa rispetto a certa paccottiglia sulla leggenda di Alarico che non può essere l’unico brand di una città come Cosenza o, con tutto il rispetto, la lista “Capra” di Vittorio Sgarbi. Leggi l’intervista completa

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