Cultura

Questi giorni all’IIS “Valentini-Majorana”…

Occupazione all'IIS Valentini-Majorana

Sono stati giorni difficili, convulsi, a tratti pieni di tensione. Questi ragazzi sono stati bravi, maturi, non si sono lasciati prendere da tentazioni forcaiole. Hanno posto questioni grandi che ci hanno spinto ad interrogarci su tante cose. Devo dire che sono stati momenti difficili anche sul piano personale. Ho avuto sempre l’affetto dei ragazzi e ho scoperto amici veri e leali. Ma ho visto anche tante incomprensioni, diffidenze, opportunismi e perfino vere e proprie cattiverie gratuite in una città in cui la maldicenza e la calunnia animano spesso il discorso pubblico e privato. Ma tant’è, “ciascuno del suo cor l’altrui misura”. In questa battaglia avevo tanto da perdere e nulla da guadagnare. Ma non potevo non farla. Avrei abdicato ad una delle ragioni della mia vita, la scuola e il rapporto con le giovani generazioni. Ho scelto di stare dalla parte delle ragazze e dei ragazzi PERCHÉ ERA GIUSTO. Ho cercato di farlo tentando di separare gli aspetti più dolorosi e delicati di questa vicenda, salvaguardando la dignità delle persone coinvolte perché nessuno, neanche il peggiore, merita la gogna. Ho cercato di porre questioni oggettive come, del resto hanno fatto i ragazzi. Non so se ci sono riuscito. Certamente ora posso guardarli negli occhi. Ed è solo questo che conta…Sento su di me una grande responsabilità…

Manifestazione a CosenzaManifestazione a Cosenza 2 Manifestazione a Cosenza 3

Abbiamo il dovere di stare dalla parte dei nostri studenti

Immagine dell'occupazione del Valentini Majorana di Castrolibero

Ho ricevuto ieri la convocazione del Collegio dei docenti dell’IIS “Valentini-Majorana” con all’ordine del giorno “possibili strategie per il recupero del rapporto insegnamento-apprendimento”.
Considero questa iniziativa sbagliata e completamente avulsa da quello che sta succedendo in questi giorni. Ho, pertanto, maturato la decisione di non parteciparvi.
Credo che evidentemente non si sia ben compreso che la rottura profonda del patto educativo della nostra comunità non può essere sanata continuando a perseguire una impostazione pervicacemente burocratica.
La nostra scuola è al centro della attenzione della pubblica opinione nazionale da più di dieci giorni. È entrata nell’Aula solenne della Camera dei Deputati con una interpellanza parlamentare; è intervenuto il governo con due Ministri, quello dell’Istruzione e delle Pari Opportunità, è in atto una ispezione e sono aperte indagini della Magistratura. Gli studenti e le famiglie stanno raccogliendo le firme per chiedere la rimozione della dirigente scolastica. Cosa deve accadere ancora per accorgersi che ha davvero poco senso preoccuparsi dei topi quando l’intero edificio sta bruciando ?
E’ necessario che le istituzioni tutte, a cominciare dalla nostro istituto, producano atti in grado di operare una radicale azione interruttiva di quanto sta accadendo.
Soltanto questo potrà consentire un sereno e normale ritorno in classe.
Si convochino piuttosto il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto per proporre e organizzare la partecipazione degli insegnanti alle attività di autogestione, magari promuovendo un confronto sui temi sottesi dalla pratica dell’educazione di genere.  Si aderisca, inoltre, alla manifestazione dei nostri studenti e di tutti quelli della regione che si svolgerà il prossimo venerdì 18 febbraio a Cosenza.
Sarebbero questi i primi atti responsabili e di forte valenza istituzionale che bisognerebbe compiere.
COME EDUCATORI E FAMIGLIE ABBIAMO UN SOLO DOVERE: ESSERE DALLA PARTE DEI NOSTRI STUDENTI SENZA SE E SENZA MA SUI TEMI DA LORO SOLLEVATI.
Sono gli studenti, la loro sicurezza, il loro benessere, la loro crescita umana, civile e democratica l’unica ragion d’essere della scuola.
Alle altre istituzioni, a cominciare dal Ministero della Istruzione, attraverso le procedure previste dalla legge, il compito di chiudere immediatamente, con i provvedimenti dovuti, annunciati dal Governo in Parlamento, questa dolorosa vicenda una volta per tutte.

La CNews24.it

Corriere della Calabria.it

Il Quotidiano.it

La Nuova Calabria.it

Carissime ragazze, carissimi ragazzi, questa volta la lezione ce l’avete data voi !

Protesta degli studenti al liceo Valentini Majorana di Castrolibero

Carissime ragazze, carissimi ragazzi,
ve lo vogliamo dire, questa volta la lezione ce l’avete data voi. E bella grande.
Siamo i vostri docenti, vi vediamo tutti i giorni per molte ore, vi giudichiamo con un voto, ma non vi conosciamo.
E’ forse colpa di un mestiere sempre più difficile, in una istituzione troppo spesso chiusa e burocratica come è sempre stata la scuola; sarà colpa della retorica della ricerca dell’efficienza e dell’eccellenza a tutti i costi che si è ormai diffusa in essa. Ma ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia.
Noi, troppo spesso ce lo dimentichiamo, non siamo impiegati del catasto. Dovremmo essere costruttori di teste, guide della conoscenza, edificatori dal basso di quella cosa bella e grande che si chiama democrazia. E troppo spesso non lo siamo stati.
Ecco perché oggi, dopo questi giorni intensi e convulsi, sentiamo il bisogno di andare al di là della stessa condanna di ogni forma di molestia, di violenza, di prevaricazione tanto più grave e imperdonabile se praticata da chi è chiamato a svolgere una funzione educativa.
Diciamoci la verità, al di là del merito dei fatti specifici emersi in questi giorni, sui quali ormai indaga l’autorità giudiziaria, di fronte all’evidente inadeguatezza di chi doveva offrire in questi giorni ben altre risposte, noi docenti forse non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi di capire il disagio che evidentemente pervadeva nel profondo questa scuola.
E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso.
Come diceva Edmond Rostand, “Anche se non si è fatto nulla di male/Si han di sé mille piccole nausee il cui totale/Non dà un rimorso, no, ma un oscuro tormento.
Al di là di come finirà questa vicenda dal punto di vista giudiziario rispetto a chi vi è coinvolto (e per il quale vale sempre la presunzione di innocenza), il tema che ci avete posto di fronte è quindi molto più grande, per certi versi anche più grave.
A cominciare da quello di superare fino in fondo una cultura sessista e del possesso, certa concezione predatoria della relazione tra i sessi, su cui, nonostante la modernità che pervade le nostre vite, non si riflette mai abbastanza.
Una cultura che non può essere banalizzata solo come espressione di atavici pregiudizi e di comportamenti scorretti e che è, invece, qualcosa di molto più pervasivo e radicato per poter essere sconfitto solo con le denunce e le iniziative giudiziarie.
Qualcosa che sta dentro di noi e di cui troppo spesso siamo inconsapevoli e che emerge in forme troppo spesso superficialmente sottovalutate ma che feriscono, lacerano nel profondo, distruggono coscienze.
Ecco, care ragazze e cari ragazzi, quando rientreremo in classe insieme dovremo lavorare su come tornare ad essere davvero una comunità protesa alla difesa della dignità di tutte e di tutti.
E magari ci insegnerete a superare quel rimorso e quell’oscuro tormento di cui parlava Rostand.

Firmato i docenti

Gabriele Petrone

Angela Pagliarulo

Alfonso Tarantino

Francesco Cirillo

Biancamaria Iusi

Giovanna Migliano

RASSEGNA STAMPA

Il Quotidiano.it

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Corriere della Calabria.it

La Nuova Calabria.it

La C News 24.it

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Il Sussidiario.net

Zoomsud.it

La Repubblica.it

Il male assoluto…

Ad Auschwitz oggi

Giornata della Memoria 27 gennaio 2022. Seminario presso l’IIS “Valentini”, Castrolibero.

Che cos’è il «male assoluto» ?
Il male senza una ragione vera, comprensibile, più che altro il male compiuto senza alcuna vera giustificazione.
In realtà storicamente il male ha sempre cercato di essere «giustificato» nelle relazioni tra esseri umani.
Un uomo deve poter avere una giustificazione per uccidere.
Con la Shoah lo sterminio fu possibile solo grazie ad un processo di “disumanizzazione delle vittime”. Convincersi che chi si uccideva, fosse adulto, anziano, donna o bambino non era un essere umano.
È questo il male assoluto.

(Dalle slide del mio Seminario oggi a scuola, l’IIS “VALENTINI” di Castrolibero sul tema: “L’Europa: dagli orrori della Shoah al valore dell’unità. Memoria come valore per la costruzione dell’oggi”).

Ad Auschwitz oggi 2

L’Europa, dagli orrori della Shoah al valore dell’unità slides

 

Ciò che ci stanno insegnando gli studenti del “Telesio” in lotta…

Liceo Classico B.Telesio Cosenza

Bravissimi i ragazzi del “nostro” storico Liceo “B. Telesio”. Con la loro azione di lotta stanno insegnando tante cose ad una città spesso distratta e per di più annichilita dalla pandemia. Ci stanno insegnando che gli studenti e le famiglie non sono pacchetti che si spostano a seconda le convenienze o per inseguire progetti di scuola elitaria modello college americano dell’”Attimo fuggente”. Ci stanno insegnando che la scuola è di tutti e appartiene a tutti, a cominciare da chi la frequenta. Che al di là delle “divise”, dei pullman “Io vado al Telesio” c’è un intero quartiere che si vede privato, nei fatti, di una istituzione storica come il Convitto Nazionale che per statuto deve garantire gratuità a chi non ha mezzi e non può diventare una scuola che addittura nel segmento dell’obbligo chiede rette irraggiungibili per molti. Ci stanno insegnando che il tema delle strutture scolastiche non può essere affrontato con improvvisazione o peggio sotto la pressione di malcelati sogni di “scuola azienda” per le élite. Perché non risulta a nessuno, come hanno denunciato giustamente i sindacati, che a Cosenza sia stato formalmente istituito un Istituto Onnicomprensivo che metta insieme alunni e studenti dalla materna al liceo. Ora questa lezione degli studenti del Liceo non deve andare dispersa. Si convochi subito un tavolo istituzionale con il Sindaco, il Presidente della Provincia e l’Ufficio Scolastico Regionale. Si individuino subito strutture idonee per accogliere in sicurezza e senza gli odiosi doppi turni gli studenti. Si trovino le risorse per garantire la gratuità alle famiglie che vogliono iscrivere i loro figli al Convitto (perché un’altra bella eredità della precedente amministrazione è stata la morosità del Comune nei confronti del Convitto). Si discuta seriamente sulla necessità di istituire un altro Istituto Comprensivo a Cosenza con autonomia gestionale e di dirigenza visto che quelli esistenti letteralmente “scoppiano” di iscrizioni. Questa è la sfida: accogliere la lezione di questi nostri ragazzi.

Il Fatto di Calabria.it

Il Quotidiano del 26 gennaio 2022

Orgogliosi di te, Enrico Magnelli

Encomio Enrico Magnelli

Con orgoglio salutiamo il gesto generoso di Enrico Magnelli, che oltre ad essere campione di altruismo e generosità è anche un iscritto al nostro Circolo, amico e compagno di grande cuore. Ti vogliamo bene Enrico…Orgogliosi di te…

Quicosenza.it

Ciao, cara Rita…

Immagine Cosenza Vecchia

Immagine Cosenza Vecchia

Si è spenta stamattina a Bologna Rita Barca Adamo, mamma di Nicola Adamo. Rita era donna forte e volitiva, legata alla storia di Cosenza Vecchia. Sono ancora tanti a ricordarla quando si recava nella sua piccola attività commerciale in Piazza Ortale di fronte a San Gaetano a Cosenza o quando andava, il 13 dicembre a Santa Lucia per esprimere una sua antica devozione.
Rita esprimeva pienamente caratteri più autenticamente popolari delle donne cosentine, nella dedizione alla famiglia e agli autentici valori di solidarietà e rigore morale.
Mancherà davvero a tutti.
I compagni e gli amici del Circolo PD “Centro Storico e Frazioni” si stringono in un grande e affettuoso abbraccio attorno al figlio Nicola, alla figlia Franca, ai nipoti Rita, Ciccio e Filippo, alla nuora Enza Bruno Bossio.

Un Buon 2022 a tutte e a tutti

Buon Anno 2022

Auguri a tutte e a tutti con il cuore rivolto al futuro. Il passato è comunque alle nostre spalle con le sue difficoltà, le sue sofferenze, le sue incertezze. Guardiamo avanti, dunque, con speranza e fiducia rinnovando il nostro impegno per i più deboli e i più svantaggiati. Buon 2022.

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