Giornata delle donne per parlare agli uomini

8 marzo

E’ davvero difficile scrivere qualcosa sulla giornata delle donne senza apparire banale, stucchevole o retorico. Tuttavia, ritengo doverosa una riflessione che ricordi a tutti, soprattutto agli uomini, che secoli e secoli di emarginazione hanno costituito una terribile perdita per l’umanità dei talenti di milioni e milioni di donne, costrette a non studiare, a lavori considerati inferiori, a vivere, pur se intelligenti e capaci, all’ombra di uomini forse mediocri il cui nome è sopravvissuto alla storia mentre il loro è andato purtroppo perduto. La lotta per l’emancipazione femminile è stata una delle più importanti rivoluzioni dell’ultimo secolo perché ha rotto schemi che sembravano indistruttibili e che ancora, per molti aspetti, resistono.

Diceva uno che di rivoluzioni ne capiva, il vecchio Lenin, che di fronte all’emancipazione femminile anche il più coerente rivoluzionario si trasforma nel più ottuso dei conservatori.

La strada, dunque è ancora lunga e deve essere percorsa con coraggio e fino in fondo. Ecco perché l’otto marzo parla soprattutto ai maschi, che sono quelli che più difficilmente riescono ad accettare che la donna non porta più, soltanto, la gonna.

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