Costume

Ciao Wanda…

Wanda Baldisseri

È difficile trovare le parole nel ricordare Wanda. Troppa è l’eredità di affetti, di generosità e disponibilità che ha distribuito in vita di cui tutti siamo un po’ debitori. Nei tre anni che ho trascorso nella sua casa non mi sono mai sentito solo un inquilino, ma uno di famiglia. Ricordo con intenso rimpianto le chiacchierate sotto il gazebo del suo giardino dove mi spingeva la necessità di rilassarmi dopo intense giornate di lavoro. Wanda e Valerio non stavano mai fermi neppure a casa, quella bella casa frutto di tanto lavoro e sacrificio. Per loro la meritata pensione, nonostante i malanni dell’età, aveva assunto la dimensione di una nuova giovinezza fatta di volontariato al servizio della comunità. Per me che venivo da una terra lontana sono stati il punto di riferimento per comprendere la bellezza e la straordinaria e operosa generosità di questo lembo di Romagna. La ricordo al lavoro nella “sua” Cittadella con i suoi amici e compagni, protesi a contribuire giorno per giorno al miglioramento della propria comunità soprattutto nel momento di maggiore bisogno, come i terribili giorni dell’alluvione. Wanda era donna di ideali solidi con un carattere schietto e diretto. Diceva sempre quello che pensava. Era una donna piena di dignità e di onore che nella sua vita ha dato tanto tanto amore. Ecco perché lascia dietro di sé tanto dolore. Per me la notizia della sua scomparsa è stata come una frustata. Nonostante la conoscessi da molto meno tempo di tanti di voi, è stato come perdere una dí famiglia. Per questo oggi la piango insieme a voi, alla sua famiglia, al suo amato Valerio, a Loris, a Davide e a sua nuora. A noi resta solo l’impegno di essere all’altezza del tanto amore che ci ha dato in vita. Sapendo che dove è adesso continuerà a preoccuparsi per tutti e per il futuro della sua Bubano. Con questo pensiero, cara Wanda, ti abbracciamo con la certezza che non ci hai mai davvero lasciati.

Grazie Romagna mia…

Comune di Imola 2Comune di Imola

Questa mattina il Comune di Imola nella persona del sindaco Marco Panieri, dell’assessora alla scuola Gianna Gambetti e della Vicesindaca Elisa Spada, hanno voluto onorare me e le colleghe Teresa Cuciniello e Rossana Neri al termine del nostro servizio come dirigenti scolastici in questo splendido angolo della Romagna. Per me sono stati tre anni di lavoro intenso, di difficoltà ma anche di tante soddisfazioni professionali e umane. La cosa più importante è che non abbiamo lasciato nessuno indietro e abbiamo fatto sempre del nostro meglio per i nostri bambini e i nostri ragazzi. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione dei docenti, degli ATA, dei genitori, degli alunni; di un Comune di Imola sempre attento ai nostri problemi e proteso a garantire sempre servizi all’altezza di una domanda esigente e attenta così come quello di Mordano che interessava anche il mio Istituto Comprensivo; di un Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale che è sempre stato al nostro fianco senza lasciarci mai soli di fronte alle diverse situazioni che caratterizzano il lavoro dei dirigenti scolastici. Per ultima ma non meno importante la collaborazione con i colleghi in un lavoro di rete che è stato sempre straordinario nei progetti comuni ma soprattutto durante eventi terribili come le alluvioni che hanno colpito recentemente questo territorio. Lascio qui un pezzo del mio cuore per andare ad assumere un incarico di comando per tre anni presso l’USR della Calabria, nella mia dolce e amata terra. Porto con me un patrimonio di esperienza e una ricchezza di emozioni e di umanità che hanno segnato indelebilmente la mia vita. Grazie a tutti cari amici di Romagna.

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Ci lascia Attilio Romano, uno degli ultimi “pionieri dell’alfabeto”

Attilio Romano

Ho conosciuto Attilio Romano negli anni ‘90 quando lavoravo al mio libro “I pionieri dell’alfabeto” dedicato alla Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo. Per chi non lo sa l’UNLA è stata ed è ancora una associazione benemerita che ebbe un grande ruolo negli anni ‘50 nelle campagne di alfabetizzazione delle popolazioni meridionali e soprattutto calabresi. In Calabria esistevano diversi Centri di Cultura Popolare, così si chiamavano, che si dedicavano non solo ai corsi di scuola popolare ma anche alla crescita culturale complessiva di popolazioni che non erano solo prive di alfabeto come si diceva allora, ma che erano state lasciate ai margini per secoli dal punto di vista sociale e culturale dalla società italiana. L’UNLA seppe dare un grande contributo, nel quadro della ricostruzione democratica del Paese dopo il fascismo e la guerra, al processo di costruzione di una società più libera e partecipata. Attilio apparteneva alla seconda generazione di personalità impegnate nell’UNLA ma non fu mai da meno in questo spirito di impegno civile. Uomo di grandi passioni culturali e civili ha lasciato nella sua Paola, la città del “Santo nuostru” come aveva immortalato in un suo scritto San Francesco, un segno che merita di essere ricordato. Alla sua famiglia un grande affettuoso abbraccio. Attilio resterà per sempre un “pioniere dell’alfabeto” e della cultura a Paola e in Calabria.

Mimmo Abramo notizie

Fare di più…

Immagine per lutto

Nella mia Itaca (rubo questa espressione a Paride Leporace sperando che non me ne voglia) in questi giorni sono drammaticamente scomparsi due giovani completamente diversi tra loro. Uno, Salvatore Iaccino detto Uccello, era quello che le fredde statistiche sociologiche definirebbero un emarginato, che viveva una vita povera, nel senso che diamo oggi alla parola povertà nella nostra meravigliosa “Cosenza Vecchia”, della solidarietà spicciola di chi gli regalava qualcosa e guardato con sospetto per i suoi evidenti problemi. L’altro Francesco Occhiuto, figlio della nostra borghesia professionale e politica. Due ragazzi diversissimi e li accosto solo in ragione del turbamento che mi ha colpito nell’apprendere della loro scomparsa. Entrambi, tuttavia, nella loro scomparsa, hanno ricevuto grande solidarietà dalla nostra comunità. Mi sono interrogato sulle ragioni di ciò, e oltre alle spiegazioni razionalmente ovvie (il primo era parte della comunità degli ultrà del Cosenza che gli ha tributato manifestazioni di grande affetto, il secondo perché figlio di una famiglia molto “potente” che ha ruoli importanti nella nostra terra senza dare alcun disvalore a questa osservazione) credo che Cosenza abbia nel suo fondo un “cuore” positivo che la porta a stringersi attorno ai suoi figli e alle loro “famiglie” colpite dalla loro terribile perdita. Mi perdoneranno i lettori di questo post se uso un argomento così sentimentale nel commentare questi tragici eventi. Ma è un dato che io penso sia vero. Oltre alla considerazione, questa davvero importante, sul fatto che tutti noi avremo dovuto, fare di più, in forme diverse assolutamente sì, ma fare di più…a chi resta, comunque, oltre a questo rammarico, il pensiero che questa città continua ad essere un luogo dove, almeno, sappiamo piangere i nostri morti e farli comunque vivere nel nostro ricordo…

Città unica e il festival delle cattive intenzioni

Referendum città unica

Rovesciando il celebre proverbio “le strade dell’inferno sono spesso lastricate di buone intenzioni” anche quella per il Paradiso spesso sono lastricate di cattive intenzioni. Con la differenza che nel primo caso si va certamente all’inferno nel secondo la strada del Paradiso spesso si perde per sempre. Il referendum ha visto la vittoria del NO perché i cittadini hanno ritenuto che un progetto così importante non potesse affermarsi solo per garantire a qualcuno la rivalsa di recenti sconfitte elettorali e l’ambizione di fare il candidato piglia tutto. La città unica è stata quindi percepita o come una minaccia o come un disegno teso solo a garantire qualche ambizione di potere individuale e di gruppo e non come il grande e necessario progetto di semplificazione amministrativa di un territorio inserito in un reale e comprensibile progetto di sviluppo. Il centrodestra prende col voto di ieri una sonora sberla in faccia. Il PD e tutto il centrosinistra che non potevano non sostenere la prospettiva strategica della città unica hanno cercato di mettere pezze ad un disegno sbagliato e approssimativo proprio per le cattive intenzioni di fondo di chi lo ha proposto e imposto. Al PD e al centrosinistra resta ora il fardello, reso più pesante dal voto di ieri, di cercare di trovare la strada giusta per rimettere in piedi una grande ambizione la cui portata politica resta strategica per il futuro dell’area urbana.

Uno splendido cinquantottenne…

Compleanno del 2024

Non vi sembri presuntuoso il titolo di questo post ma splendido è essere qui con i miei cari a festeggiare 58 anni. Abbiamo passato il “mezzo del cammin di nostra vita” del poeta e sostanzialmente possiamo guardare al passato con soddisfazione. Tutto si può fare meglio compreso la vita che ci è data di vivere. Sapere che comunque tanti ti stimano e ti vogliono bene ti fa guardare al futuro con speranza. Perché senza speranza non c’è futuro…GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI E AD MAIORA SEMPER… Vi voglio bene…

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