prete

Don Saverio Spadafora, il prete…

Don Saverio Spadafora

Per molti di noi, cresciuti nel quartiere grande di Santa Teresa a Cosenza, Don Saverio non è stato solo un prete, ma il prete.

Burbero e affettuoso insieme, parroco e insegnante di religione, lo ricordo con la veste, quella abbottonata fino ai piedi e il suo sorriso unito ad un vocione profondo e severo.
Sì perché don Saverio era un prete vero, di quelli alla Don Camillo, pastore di anime e guida di giovani.
Chi si rapportava con lui aveva sempre e comunque la certezza di trovarsi di fronte ad una persona autentica.
È stato il prete del mio catechismo e della mia prima comunione e poi del battesimo, della comunione e della cresima dei miei figli.

Lo avevo ritrovato proprio quando ero tornato nel quartiere dopo sposato. Sapeva che ero diventato comunista seguendo poi tutta la trafila dei vari partiti di sinistra e mi fece tante garbate e affettuose domande.
Sapevo che non l’aveva mai pensata come me ma mi rispettava come aveva rispettato mille altri prima di me.

Tutti, comunque, siamo passati dalla sua chiesa, dal suo oratorio, dal suo campetto di calcio.
Non riesco a non pensare a lui quando rifletto sulla funzione sociale della Chiesa e sul grande ruolo che ha sempre svolto in Italia.

Per questo mancherai a tutti, caro Don Saverio.

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