Guerra in Siria

La guerra è business…

War is business

Oggi Luigi Di Maio di fronte alla tragedia della guerra in Siria ha bofonchiato del costo dei missili, 60 milioni di dollari, dicendo che forse era meglio lanciare dollari su quei territori invece che missili. Li per li non ci ho pensato ma è una frase talmente banale e scunchiudente che vincerebbe qualunque gara di idiozia. Michela giustamente ha detto: ma come si fa a parlare dei dollari che costano i missili senza curarti dei morti che provocano. Io dico di più: come fai a non capire che quei 60 milioni di dollari li hanno pagati proprio i morti che quei missili hanno provocato. E che la guerra semplicemente non esisterebbe se non fosse un grande business. Sia per i russi amici che per gli americani nemici o viceversa. E che per i signori della morte e della guerra lanciare missili è semplicemente un fatto di guadagno. E i signori della morte e della guerra i soldi non li buttano mica dalla finestra o dagli aerei.

Il semplice buon senso…

Guerra in Siria

Scoppiò una rivolta in Siria contro un feroce dittatore. Questo dittatore era sempre stato amico dei russi e inviso agli americani, a parte dei loro alleati occidentali e agli israeliani.
Gli americani aiutarono ribelli. Altre potenze europee fecero lo stesso. I russi si misero a difendere il dittatore. Ne venne fuori una guerra civile terribile. Ma si scoprì subito che i ribelli erano più feroci del dittatore stesso. Risultato stragi da una parte e dall’altra, profughi e tratta di schiavi da una parte all’altra del Mediterraneo. E il terrorismo islamico in crescita esponenziale. La strage dei bambini con il gas. Ora il bombardamento USA. Non sarebbe ora che il mondo democratico riflettesse davvero su quello che sta succedendo e fermasse l’escalation di guerra e di morte, riconoscendo che, ancora una volta, la pace non è utopia di romantici ma semplice buon senso ? Ovviamente la pace, per essere vera, la devono fare tutti…

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