Procura di Catanzaro

La commedia dell’assurdo

Giustizia

L’inchiesta relativa a Piazza Bilotti che coinvolge il Presidente della Regione Mario Oliverio, la deputata del PD Enza Bruno Bossio e l’ex consigliere regionale Nicola Adamo sta mostrando nel merito tutta la sua debolezza. Lo dimostra l’evidente ridimensionamento dell’impianto accusatorio che sta emergendo in sede di riesame e di Cassazione per gran parte degli indagati. Sarà così anche per gli altri, al di là del clamore mediatico che si cerca di tenere vivo. Certo, per quanto riguarda la deputata Bruno Bossio siamo al paradosso. Insomma chi pretende che sia rispettata la legge e che a persone non più sindaco o assessore sia impedito di ispezionare un cantiere risulta indagato. Chi quel cantiere ispezionava abusivamente no. Siamo all’assurdo. La campagna elettorale per via giudiziaria è iniziata. Siamo certi che anche questa storia si chiuderà come le altre, in una bolla di sapone. Ma i danni alla credibilità delle istituzioni chi potrà mai ripararli ?

 Fatto di Calabria

Luigi De Magistris giustiziere flop.

De Magistris

Ha ragione la deputata democratica Enza Bruno Bossio nel suo intervento a commento della condanna di Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi per intercettazioni illegali da parte della Procura di Roma: è una sentenza che non va commentata come un fatto giudiziario. E da garantisti non pelosi aspettiamo gli altri gradi di giudizio.

Essa però ci consegna l’ulteriore conferma che “Why Not”, la madre di tutte le inchieste, quella che doveva moralizzare il paese intero partendo dalla Calabria, è stata una enorme, colossale bufala. Chiunque masticasse un po’ di diritto da bar se ne era accorto.

Eppure per anni pagine di giornali e talk show TV hanno alimentato questa colossale mistificazione. Persone perbene sono state crocifisse, i loro accusatori santificati. I processi veri hanno poi ribaltato questo dato: gli accusati sono stati assolti con formula piena gli accusatori messi sotto processo e condannati. Ma i danni prodotti sono stati immani: la chiusura di aziende, la perdita di migliaia di posti di lavoro, la caduta di un governo.

Unico a “guadagnarci” fu l’ineffabile giustiziere, eletto sull’onda della indignazione popolare, prima parlamentare europeo poi sindaco di Napoli.

De Magistris è sincero quando dice che oggi rifarebbe tutto. Senza quello che ha fatto oggi sarebbe rimasto PM di Catanzaro, dove gli avevano simpaticamente affibbiato il nomignolo di “Gigino o flop” per la sua tendenza a non azzeccarne una di inchieste.

A noi ha lasciato solo la possibilità di misurare se ha fatto più “flop” da giudice che da politico e amministratore. Una bella lotta.

Flop

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