ipocrisia

Dell’amicizia

Tradimento dell'amicizia

Tra le cose che considero fortunate c’è quella di avere avuto, nella miriade di frequentazioni che ho coltivato nella mia vita, alcune solide amicizie.
Non mi sono però mai illuso che quando tra due amici viene a cessare la condivisione di visioni comuni l’amicizia possa continuare. Può però permanere la stima delle persone, quella basata sul rispetto soprattutto di quello che si è stati, di quello in cui si è creduto e per cui si è lottato insieme.
Le uniche volte (poche, per fortuna) nelle quali ho davvero rotto con una persona che consideravo amica è stata quando ho percepito la rottura con ciò che ci aveva unito in passato, il suo rinnegamento. Non riesco a non pensare, in quel caso, di trovarmi di fronte ad una grande ipocrisia.
Le idee possono evolvere ma non si potrà mai sostenere oggi il contrario di ciò che si sosteneva ieri, perché o si mentiva allora o si mente adesso. Perché nessun bisogno, nessun risentimento per quanto giustificato possa essere può portare al tradimento di se stessi.

Ciascun del proprio cuor l’altrui misura…

Il Ritratto di Dorian Gray

Il Ritratto di Dorian Gray

È proprio vero: “Ciascun del proprio cuor l’altrui misura”. Troverete sempre qualcuno che rimprovera ad altri quello che non riesce a giustificare per se stesso. Cercando affannosamente negli altri il proprio ritratto, come Dorian Gray.

Le ipocrisie sui 5 stelle

L'izquierdista

Manifesto della guerra ciivile spagnola che attaccava coloro che si celavano dietro una retorica di ultrasinistra ma in realtà erano spie fasciste.

Francamente trovo sciocchi e anche un tantino ipocriti i richiami ai 5 stelle rispetto al loro atteggiamento su migranti e la loro resa al razzismo securitario di Salvini. Come se ci fossimo dimenticati dei loro voti in parlamento per abolire il reato di clandestinità e sui diritti civili. Non è solo attaccamento alle poltrone, ma soprattutto indifferenza culturale e ideologica ai contenuti politici. I cinque stelle sono una forza qualunquista, non hanno nulla a che fare con la sinistra, tranne alcuni slogan e battaglie di retroguardia. Possono votare tutto e il contrario di tutto. L’unico collante che li ha tenuti insieme finora è il rancore contro la “casta”. Peccato che la casta adesso sono loro.

La vera questione sulla “rimborsopolli” dei grillini.

Ipocrisia

Roba da strizzacervelli. I parlamentari grilini versano volontariamente parte dei loro stipendi nel fondo per il micro credito alle imprese. Nessuno li forza, è una scelta politica. Come quella dei deputati PD che versano al partito per finanziarne le attività dopo l’abolizione del finanziamento pubblico. Ma alcuni di loro facevano il bonifico, postavano la ricevuta sul loro sito e poi lo revocavano. Il massimo dell’ipocrisia: neanche il coraggio di tenersi soldi già loro. Più che rimborsopoli grillina dovremmo definirla “rimborsopolli”.

Ma la vera questione su questa vicenda è che non sono riusciti a controllare la rendicontazione di una iniziativa sulla quale hanno basato tutta la loro credibilità sin dall’inizio. Sulla quale dovevano necessariamente essere rigorosi: Se non riescono a fare questo sulla loro bandiera di questi anni come possono pensare di governare un Paese ?

Continuate a difenderli ancora quanto volete, fate il conto di quanto hanno dato e quanto non hanno dato, disquisite su mele marce e mele sane. Magari votateli pure. Ma fatelo con la consapevolezza che questi sono, degli incompetenti e pure presuntuosi, oltre che portatori di una cultura qualunquista e reazionaria. Al netto dei rubagalline ipocriti e ciucci persino a rubare che hanno fatto diventare parlamentari della Repubblica Italiana.

L’ideologia del rancore e dell’invidia sociale

Rancore

Pubblicato su “Il Garantista” del 26 ottobre 2015

Ma ci siamo chiesti perché, nonostante da più di vent’anni in Italia il discorso pubblico sia “fissato” sulle coordinate della “moralizzazione” ogni giorno le cronache ci consegnano un quadro desolante di corruzione (vera o presunta) e di comportamenti non etici che investono non soltanto i potenti, politici e “colletti bianchi”, ma anche larghe fasce della società, dagli impiegati che imbrogliano con il cartellino ai falsi invalidi che prendono pensioni come ciechi e poi vengono sorpresi a guidare la macchina.

Insomma, nonostante i Travaglio, i Santoro, i talk show, i giornali di successo e le ondate continue di indignazione on line, la corruzione non solo non diminuisce ma addirittura si ha la sensazione che aumenti giorno dopo giorno, con episodi che ne dimostrano praticamente il carattere di massa.

A mio parere non è soltanto un problema di dissociazione tra comportamento pubblico e comportamento privato (la doppia morale gesuitica è sempre stata di casa dalle nostre latitudini) che pure porta gli impiegati arrestati di Sanremo ad esprimere sulle loro bacheche social il massimo della indignazione contro la “casta politica corrotta” e contemporaneamente truffare lo Stato rubando sul tempo e gli straordinari. Continua a leggere

L’insostenibile mancanza di decenza non è colpa del Web.

Il borghese piccolo piccolo

Alcuni anni fa il grande Alberto Sordi impersonava con i suoi film i vizi e i difetti dell’italiano medio, del borghese piccolo piccolo all’occorrenza massone e assassino giustiziere, dell’ipocrita difensore del matrimonio contro il divorzio e impenitente concubino e puttaniere, del medico della mutua disonesto, del trafficante d’armi cinico e ossessionato dalla sua famiglia vorace consumatrice di beni…Nei film di Sordi emergeva amara la rappresentazione di una Italia ubriacata dal boom economico, percorsa da egoismi sociali ma che, tutto sommato, poteva invocare la circostanza attenuante di un Paese che, mettendo ala berlina i propri difetti e ridendone, riusciva a conservare un minimo di coscienza di sé. Insomma, dei personaggi di Sordi si rideva e ci si vergognava un po’ e a nessuno veniva in mente di assumerli come modelli.

Negli ultimi vent’anni il discorso pubblico è andato invece degradando sempre di più e ad esso, rinunciando ad ogni seria analisi sociale e di sistema, si è contrapposto un moralismo becero e ancora più ipocrita nel suo individualismo. Come sorprendersi delle emerite stronzate scritte sul Web se a rilanciarle ci si mette anche un uomo delle istituzioni, per quanto discutibile come Gasparri ? Il limite della decenza e del buon gusto è stato sfondato e nessuno ne prova vergogna. Questo è il vero problema, non il web che questo discorso pubblico semplicemente diffonde. Non percepiamo più il limite della decenza e non siamo neppure più in grado di ridere dei nostri difetti.

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