Sgarbi assessore a Cosenza non è una proposta seria

Obelix

Voglio fare outing con il prof. Sgarbi: ebbene si, sono sovrappeso, dica pure obeso, e come diremmo a Cosenza: “Eh moh?”.

Sgarbi non smentisce il suo tratto, la tendenza al turpiloquio ed all’offesa personale, il trascinare la contrapposizione politica, anche polemica, sul piano della rissa.

Le diffamazioni, quelle presunte e quelle reali si discuteranno, se sarà il caso, in Tribunale.

Anche se – per vero – l’infantilismo elementare degli ultimi insulti (“obeso e incontinente”) m’hanno piuttosto riportato all’età felice, al punto che dovrei forse dire tutto alla maestra, più che invocare il giudice !!!

Non sfugge a nessuno, tuttavia, che l’accanimento polemico di Vittorio Sgarbi contro di me è piuttosto il frutto dei/delle soliti/solite suggeritori/suggeritrici locali, usi all’antica pratica dell’avvelenamento dei pozzi e che credono di poter utilizzare il noto critico d’arte come oggetto contundente contro gli avversari politici.

Per quanto mi riguarda continuo a pensare, e con me molti cosentini anche alla luce del livello a cui si è voluto far scendere la polemica, che la sua, assai improbabile, nomina ad assessore di Cosenza sarebbe comunque una scelta sbagliata e provinciale.

D’altro canto continuo a non credere, legittimamente spero, alle magnifiche sorti e progressive dell’azione amministrativa del prof. Sgarbi, opinione tra l’altro condivisa dalla maggioranza dei cittadini di Salemi che certo per mera ingratitudine nel 2014 non lo hanno riconfermato sindaco preferendogli un giovane del PD, Domenico Venuti.

Il centrodestra, o quel poco che ne rimane (e di cui Mario Occhiuto è uno dei pochi epigoni rimasti), nomina assessore Sgarbi da decenni.

Attualmente Sgarbi è assessore ad Urbino ed evidentemente avrà conquistato il dono dell’ubiquità per poterlo fare anche a Cosenza o in altri comuni. La proposta dunque difetta di serietà, è la solita trovata propagandistica, tra l’altro di dubbia efficacia.

Le questioni che riguardano la Cultura e il Centro storico a Cosenza hanno ben altro valore e consistenza e devono affrontarle soprattutto i cosentini.

Mario Occhiuto, in questi anni non lo ha fatto e certamente il 5 giugno gli elettori non gli daranno nessuna possibilità di riprovarci.

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