trasformismo

Primarie in Campania e il vecchio vizio giacobino

Primarie

Francamente trovo fuorviante e viziato da forte dosi di giacobinismo il dibattito che si è sviluppato attorno alle primarie della Campania.

Stiamo ai fatti per come si sono manifestati: ieri sono andati a votare in 157mila. Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, vince con il 52% contro il 44% di Andrea Cozzolino  e il 4% del socialista Marco Di Lello. Tutto si è svolto regolarmente e gli avversari di De Luca hanno già riconosciuto la sua vittoria e si sono messi a disposizione del partito e della coalizione. Eppure, quando ancora i seggi non erano stati ancora aperti, attorno alle primarie campane si è sviluppato un dibattito acceso, una rincorsa alla denuncia Continua a leggere

BERLUSCONI E GRILLO COSTITUZIONALISTI DA BAR DELLO SPORT…

Exploit di Grillo, il vero vincitore è il Movimento 5 stelle Berlusconi-

Negli ultimi vent’anni solo due persone hanno messo in discussione l’art. 67 della Costituzione nel principio del non vincolo di mandato per i parlamentari: il “liberale” Berlusconi e il “mandatuttiafa…” Beppe Grillo.

L’argomento usato contro la libertà di mandato dei parlamentari è la constatazione che questo principio è spesso servito negli ultimi anni per coprire trasformismi e transumanze politiche.

Bisognerebbe ricordare a tanti improvvisati costituzionalisti da bar dello sport che il rischio del trasformismo era ben presente ai nostri padri costituenti e, tuttavia, decisero di mantenere la libertà da vincoli di mandato per una semplice ragione: gli eletti, in quanto tali (e io dico, nonostante il Porcellum, che è stato concepito anche contro l’art. 67) rispondono al popolo intero, non solo a quelli che li hanno votati.

Ne consegue che anche il giudizio sull’affidabilità politica del singolo eletto è demandato al popolo sovrano che può o non può ridargli il mandato.

E’ affidato dunque al senso di responsabilità dell’eletto l’interpretazione del mandato ricevuto dal popolo sovrano e non ai partiti e tantomeno ai loro leader.

Insomma, l’esistenza del potenziale tradimento non giustifica l’arresto preventivo: è come se si affermasse che, dal momento che ci sono i falsi invalidi bisogna abolire le pensioni di invalidità.

 

Commenti
    Archivio