Attualità

Contro la logica del “chissenefregachecrepi”

Disabili

Per fortuna in mezzo a tanto egoismo e chissenefregachecrepi del nostro discorso pubblico emergono come fiori episodi come quello dei ragazzi di Trenta (CS) che non partono per la gita scolastica perché il loro compagno disabile non può stare con loro. Che questo episodio si verifichi in una piccola scuola di un piccolo comune del Sud non è casuale.

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E’ figlio nostro…

TGCOM 24 Il ragazzo Spaccatutto

TGCOM 24 Il ragazzo Spaccatutto

Pubblicato su: Lacnews24

http://lacnews24.it/9832/la-riflessione/e-figlio-nostro.html

Leggo commenti scandalizzati all’intervista di TGCOM 24 di quel ragazzo che teorizza il “casino”, il “giusto sfasciare tutto”, ecc.. Qualcuno invoca gli scapaccioni come la mamma di Baltimora, altri il carcere, altri una nuova Diaz, ecc.

L’ho ascoltato un paio di volte questo ragazzo e vi dico che è figlio nostro, meno distante da noi scandalizzati di oggi e indignati tutti i giorni dell’anno. Continua a leggere

I 200 anni della fucilazione di Murat a Pizzo opportunità per turismo culturale.

Gioacchino Murat, Re di Napoli

Gioacchino Murat, Re di Napoli

 

Pubblicato su “Il Garantista” del 27 aprile 2015

Ho letto con piacere su “Il Garantista” di domenica 26 aprile l’estratto del libro di Pier Luigi Vercesi “Ne ammazza più la penna” dedicato alla cattura ed alla fucilazione di Gioacchino Murat a Pizzo Calabro.

Gioacchino Murat, Maresciallo di Francia e re di Napoli sbarcò a Pizzo nell’ottobre del 1815, quando l’epopea dell’illustre cognato Napoleone si era ormai conclusa a Waterloo. Partito dalla Corsica con un gruppo di imbarcazioni e 250 seguaci, era convinto che il suo semplice apparire avrebbe provocato una sollevazione a suo favore e la fuga del re Ferdinando IV di Borbone, rimesso sul trono dal Congresso di Vienna. Continua a leggere

L’utilità di saper tacere…

Liberazione 1954-2015

“Passeggiando” tra post e commenti dedicati al 25 aprile se ne possono individuare quattro “tipi”.

Il primo, il più corretto e per fortuna maggioritario, quello che cerca di cogliere il senso di una Festa che, grazie anche all’evoluzione del dibattito politico e storiografico, ha cessato di essere una celebrazione di parte (se mai lo è stata) per assumere il valore di un momento di generale riflessione sulla libertà e la democrazia come patrimonio di tutti.

Poi c’è il secondo “tipo”, quello che definirei scettico a tutti i costi, che cerca di sminuire il valore delle celebrazioni tacciandole come retoriche e rituali. Costoro, spesso gli stessi che con grande provincialismo indicano i limiti del nostro Paese proprio nel non Continua a leggere

Il coraggio della scelta giusta…

Resistenza

Arriva sempre per tutti nella vita il momento di scegliere. State certi che la scelta più giusta vi apparirà chiara, immediatamente. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, questa scelta sarà anche la più difficile, comunque la meno comoda. La scelta più giusta spesso richiede più coraggio. Perché il coraggio non è assenza di paura ma capacità di assumersi le proprie responsabilità. Sempre. Pensate a tutto questo quando riflettere sulla Resistenza. All’epoca la scelta più comoda era nascondersi, scappare o stare con chi, in quel momento, era il più forte. La scelta più giusta era, invece, quella di lottare per farla finita con chi aveva creato tutto quel dolore. Pensate a questo quando vi parlano dei “vinti”. Perché se è vero che tutti i morti sono uguali e tutti sono degni Continua a leggere

1945-2015 – 70 anni di libertà

Paola 6

Testo dell’intervento tenuto presso l’IIS Pisani-Pizzini di Paola il 23 aprile 2015

Ho riflettuto molto sul titolo da dare all’incontro di oggi a questo mio intervento e l’unico che mi è sembrato adatto è “70 anni di libertà”. Perché è l’unico che mi consente di spiegare a voi ragazzi il significato vero della Resistenza e della Festa della Liberazione.

Perché è la libertà, con tutto quello che ad essa si lega indissolubilmente, l’eredità che ci hanno lasciato i nostri nonni 70 anni fa. Continua a leggere

Guardate questa foto…

Tragedia nel canale di Sicilia

Guardate questa foto è ditemi se tutte le stupidaggini dette in lungo e in largo in questi giorni hanno un senso..

“Sei la mia bambolina, e come tutte le bambole che si rispettino, oggi indosserai la gonna rosa coi volant, quella che ti piace tanto. Sai, stiamo per partire. Mamma vuole che tu sia bellissima. Andiamo in un altro paese ma per arrivarci dobbiamo fare un viaggio in mare con tante persone che non conosciamo, le stesse che affollano con noi questa spiaggia da giorni. Ma io e te staremo sempre insieme, sta tranquilla. Ecco, ci gridano di salire a bordo. Lo so, non sei comoda come avresti voluto, ma sei in braccio a Continua a leggere

Quando a morire in mare eravamo noi italiani

Sirio

24 agosto 1880 – Piroscafo italiano “Ortigia”. Affonda al largo della costa argentina per speronamento accidentale con un mercantile, 149 morti.

17 marzo 1891- Bastimento inglese “Utopia”, partito da Trieste con scalo a Napoli. Urta contro una corazzata nello stretto di Gibilterra e affonda. 576 vittime, in prevalenza italiani provenienti da Campania, Abruzzo e Calabria.

4 luglio 1898 – Nave francese “Bourgogne” affondata al largo della Nuova Scozia 549 morti, Continua a leggere

Facile ridere degli strafalcioni di Razzi e non dell’ignoranza compiaciuta ed ostentata di tanti altri.

Buona Pascuetta di Razzi

Nella tanto bistrattata prima repubblica c’erano senatori e deputati con appena la terza elementare o che avevano imparato a leggere e scrivere in maniera fortunosa. A loro poteva scappare uno strafalcione ma nessuno ne metteva in dubbio la competenza politica nei settori in cui i partiti li facevano “specializzare”. La differenza stava nel fatto che questi vivevano la loro scarsa cultura con vergogna, si facevano assistere nella stesura di relazioni e scritti (a parlare in pubblico, in generale, se la cavavano tutti avendo imparato sul campo). Sentivano, infatti, tutto il peso di una ignoranza, sia pure subita perché frutto della loro condizione sociale subalterna, e cercavano quotidianamente di migliorare. Continua a leggere

La separazione dei poteri

Montesquieu

Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède e di Montesquieu

 

Renzi sulla giustizia ha ragione da vendere: ci si può e ci si deve dimettere per ragioni di opportunità politica o di etica della responsabilità secondo principi e metodi che la stessa politica deve essere in grado di produrre per sè. Ma non si caccia un sottosegretario o un ministro solo perché indagato. Altrimenti ciò significherebbe dare alla magistratura un potere politico, quello di decidere chi può o non può rimanere in un governo. Ed i magistrati gestiscono un potere giudiziario, non politico.

E’ quello che penso da sempre, il garantismo è rispetto delle regole e dei diritti, non un velo per coprire vergogne o il desiderio di impunità come ne ha fatto la destra. Continua a leggere

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